martedì 5 maggio 2009

UN PO' DI ME

Due parole su di me: sono nato nel lontano 1971, ed ho sempre avuto molta fantasia e creatività.
Ho cominciato con le mitiche LEGO: appena me ne regalavano una scatola costruivo il soggetto con le istruzioni, ci giocavo un po' e poi via, smontato e mischiati i pezzi con quelli di altri soggetti, dentro un bidone del Dixan (esistono ancora i bidoni?). Poi rovesciavo il tutto su di un giornale sul pavimento (il giornale serviva per ributtare più in fretta i pezzi nel bidone) ed andavo di fantasia. Sfruttando anche i pezzi della seria Technic (avevo l'elicottero, il trattore e la macchina con sterzo funzionante e pistone che si muoveva su e giù) avevo costruito una giostra con 8 navicelle che si sollevavano per la forza centrifuga, poi con un secondo motorino la giostra si alzava di 90 gradi. Avevo costruito anche un robottino filoguidato, con la testa un po' copiata da Numero 5 di Corto Circuito, che andava dritto quando viaggiava in avanti e sterzava automaticamente con la retromarcia. Mi spiace solo che ai tempi non esistessero le fotocamere digitali, altrimenti avrei una bella raccolta di foto.
Altra mia passione era disegnare, soprattutto Disney, ma anche qualche soggetto a richiesta. Mi avevano dato una bella soddisfazione un'immagine di Marilyn Monroe fatta per i menu di una birreria e la locandina per la festa della mamma fatta per un ristorante.
Alla mia Prima Comunione, tra gli altri regali, ricevetti un libro, cosa per me ancora sconosciuta. Era "I tre moschettieri", di Dumas. Dopo averlo tenuto lì per un po' mi sono deciso a leggerlo, non perchè ne fossi attirato, ma principalmente per poter rispondere alla zia che me l'aveva regalato quando mi avesse chiesto se mi era piaciuto. Lo divorai in poco tempo, e da lì cominciai a leggere, in principio i classici per ragazzi, per poi passare a Jules Verne, Asimov, Stephen King, Clive Barjer, Robin Cook, Wilbur Smith...
Con la lettura nasce anche piano piano la voglia di scrivere. La prima cosa che scrissi fu un racconto fantascientifico in cui degli alieni venivano a conquistare la Terra: dopo qualche pagina cominciai a rompermi e in quattro e quattr'otto i terrestri vinsero e gli alieni tornarono a casa loro!
Il primo racconto apprezzato anche da altri l'ho scritto durante l'anno di naja, descrivendo appunto la mia esperienza, in maniera piuttosto ironica e accompagnato da disegni esplicativi. Al Comando Regione Militare Nord Est di Padova esiste ancora una copia del racconto, richiestami espressamente dal Colonnello.
Poi ho scritto resoconti di vacanze fatte, apprezzati anche da chi la vacanza non l'aveva vissuta con noi.
E un giorno mi è venuta un'idea per un vero racconto, inventato, intitolato "L'esperimento", scritto in pochi giorni. Un mio cugino, dopo averlo letto mi ha chiesto se poteva inviarlo ad un concorso, e così mi sono ritrovato vincitore, con tanto di pubblicazione del mio scritto sulla rivista - libro "inEdito". La cosa buffa è che ero stato invitato ad una serata aperta a scrittori e lettori, nella quale altre persone, che evidentemente volevano fare dello scrivere una professione, parlavano di tecniche di scrittura e cose simili di cui io non capivo nulla. Per tutta la serata mi sono sentito un perfetto ignorante, ma la soddisfazione di aver vinto un concorso in mezzo a tutti quei "colti" era troppo grande.
Non ho molto tempo da dedicare, ma quando riesco mi piace scrivere un po' di tutto, compresa la storia della nascita rocambolesca della nostra piccola Nadia.
Ma ora basta così, utilizzerò il blog per inserire i miei racconti / scritti.
Se scrivete commenti mi raccomando... cercate di non distruggere il mio amor proprio!

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