lunedì 8 giugno 2009

Piccola Grande Nadia

Quello che segue è il racconto della rocambolesca nascita di Nadia. Ho dovuto riaddattarlo un po' dalla versione stampata per problemi di impaginazione, ma a parte un paio di foto (non di Nadia) e una breve ricerca sul suo segno zodiacale c'è tutto. Al racconto è abbinato il video che si trova all'indirizzo http://www.youtube.com/watch?v=D7XIZ2AYSaE









Questi sono i miei genitori, in una vacanza a Cuba fatta a marzo prima del mio concepimento.Mamma si chiama Monica e lavora in banca, papà si chiama Roberto ed è impiegato in una ditta di componenti per auto.Si sono sposati il 6 settembre del 2003 ed ora, dopo quasi 4 anni, hanno scoperto che presto arriverò anch’io.Mamma si sentiva un po’ strana, così il 18 agosto ha provato a fare un test di gravidanza, e immediatamente si sono colorate entrambe le finestrelle! Che emozione! Peccato solo che il medico era in vacanza! Mamma e papà hanno dovuto aspettare fino a fine mese per fare la visita di controllo!




Eccomi qui, nella mia prima “foto”, scattata il 30 agosto del 2007, quando io ho circa 6/7 settimane di vita. Io sono quel cosino piccolo piccolo che si vede sulla sinistra… no, non la macchia scura: quella è la sacca che mi contiene! Io sono quella macchiolina più chiara all’interno, e misuro la bellezza di 3,3 millimetri! Per la prima volta mamma e papà vedono il mio minuscolo cuoricino battere veloce, e anche il loro accelera i battiti, mentre si inumidiscono loro gli occhi.Il dottore dice che è tutto a posto e che io sono esattamente nel punto dove dovrei essere. Qualche esame del sangue e poi mamma starà a casa a riposarsi nell’attesa della mia nascita.




Ora che sono sicuri mamma e papà organizzano una cena al Vecchio Melo, il ristorante dove hanno fatto il pranzo di nozze, e invitano nonna Rosaria, nonna Domenica, nonno Filippo, nonno Giuseppe, Zia Lisa, Zio Mauro, Zia Lina e il mio cuginetto di 4 anni Davide. Per fare la sorpresa però tengono ancora tutto nascosto, e fanno credere loro che la cena sia per festeggiare i 4 anni di matrimonio.Quello sopra è infatti il mazzo di fiori di nonna Domenica e nonno Giuseppe con gli auguri per l’anniversario.




Il primo settembre siamo quindi tutti a cena e papà chiede al titolare del ristorante se può portare la torta a tavola prima dell’inizio del pasto, anche perché i miei genitori non ce la fanno più a tenersi dentro la notizia.Il problema è che, visto che anche zia Lisa sta aspettando un bebè, si crea un po’ di confusione, e non subito i nonni e gli zii capiscono il messaggio.A forza di aiuti finalmente ci arrivano, e zia Lisa per prima, con gli occhi lucidi, parte in un applauso.Dopo è tutto uno scambiarsi di baci e di congratulazioni, dopo di che si comincia la cena. Meno male! Cominciavo ad avere fame!



Ed ecco qua gli invitati:questi sono nonna Rosaria e nonno Filippo, i genitori di mamma.Nonno è già disperato: dice che già adesso ha il suo bel daffare a stare dietro a mio cuginetto Davide, figuriamoci quando ci saremo anche io e il futuro cuginetto! Pare che abbia intenzione di cambiare residenza!Nonna invece è la più apprensiva: si sta già preoccupando per il giorno del parto!




Nonna Domenica e nonno Giuseppe sono invece i genitori di papà.Per loro diventare nonni è una cosa completamente nuova, perché papà non ha fratelli.Quando hanno saputo la notizia nonno è diventato tutto rosso!Nonna è tanto affettuosa, e ho l’impressione che ammattirà (nel senso buono) quando mi vedrà per la prima volta.Per ora hanno visto solo la fotografia del mio cuoricino.



Zia Lisa e zio Mauro con mio cugino Davide.Zia Lisa è sorella di mamma, e si commuove per poco, figuriamoci quando ha saputo che la sua sorellina era incinta!Zio Mauro è di poche parole, però è stato uno dei primi a capire i suggerimenti che mamma e papà davano per interpretare il messaggio sulla torta.Davide diventerà presto “il più grande”, con altri due bebè appena venuti al mondo, però è in gamba: sta già imparando ad andare in bicicletta senza le rotelle.FORZA DAVIDE, che poi insegni anche a me!




Questa è zia Lina, con Davide che voleva farsi fotografare un’altra volta. Zio Gianni è fuori casa per lavoro.Anche loro sono nonni da poco: il loro figlio Andrea si è sposato con Maria Angela e hanno dato alla luce una bella bambina di nome Ginevra.


E rieccomi qui, in un’altra bella foto scattata il 14 settembre 2007.So che non è proprio così lampante, ma io sono quel cosino evidenziato dalla riga, e misuro ben 1,74 cm.!Sto crescendo proprio bene, considerando che solo due settimane fa ero un piccolo puntolino di poco più di 3 mm.!Ora occupo decisamente più spazio,e il dottore che ha visitato la mamma dice che si vede già un abbozzo di quelle che saranno le mie braccia e le mie gambe.Intanto, qualche volta sento Davide che viene a darmi i bacini attraverso la pancia di mamma… non vedo l’ora di nascere per conoscerlo! Dev’essere proprio simpatico!


E sono sempre io: il 24 settembre mamma doveva fare una visita al Mauriziano per l’undicesima settimana, ma da questa foto hanno finalmente capito che sono alla nona settimana più 6 giorni, e quindi hanno detto a mamma di tornare il 3 ottobre. Intanto io continuo a crescere: oggi misuro ben 3 centimetri! Mamma e papà oggi hanno fatto un po’ di confusione con i conti: dovevano prenotare per un controllo alla ventunesima settimana e avevano calcolato che sarebbe caduta il 23 dicembre, l’operatore allora ha fatto la prenotazione per il 20, ma per errore ha digitato il 13, così papà ha dovuto ritornare indietro per farla correggere, poi rifacendo i conti mamma e papà si sono accorti che in realtà la ventunesima settimana sarebbe stata l’11 dicembre, così papà è tornato a cambiare di nuovo la prenotazione. Che figura! Io facevo finta di non conoscerli! Siamo finalmente al 3 ottobre: di oggi non metto nessuna foto perché quella del Mauriziano non era una gran fotografa, e in nessuna di quelle che ha scattato mi si vede bene. Comunque mamma e papà mi hanno visto sullo schermo, riuscendo a vedere la testolina e il corpicino, con il cuore che continua a battere veloce per la fatica di crescere così in fretta. Oggi misuro ben 4,3 cm.! Peccato solo che la visita fosse così presto: anche se in realtà l’appuntamento era per le 10, mamma e papà sono andati con un’ora di anticipo, perché dopo dovevano accompagnare nonna Rosaria e nonno Filippo a Savona, per partire in crociera (regalo per l’anniversario di matrimonio). Comunque alle 9 ci hanno fatti passare subito, ma siccome io dormivo ancora la dottoressa ha fatto tossire mamma e ha agitato la sua pancia fino a che non mi ha svegliato! UFFA! Ma non devo mica ancora andare a scuola! Appena tornati a casa abbiamo caricato le valigie e abbiamo accompagnato i nonni al porto… Ciao nonni! Buon viaggio e divertitevi!!!


L’11 ottobre siamo di nuovo dal dottor Perrini, il medico di mamma, ma questa volta non stampa nessuna foto. In compenso però sul monitor mamma e papà hanno potuto vedermi mentre muovevo la manina per fare ciao ciao e salutare il mondo fuori che mi guardava in TV! Il dottore ha provato anche a far sentire il battito del mio cuoricino, ma è riuscito a captarlo solo lui che ha l’orecchio allenato, mentre mamma e papà credono di aver sentito qualcosa ma non ne sono tanto sicuri. Dice comunque il dottore che alla prossima visita si dovrebbe riuscire a sentire il cuore e forse anche a scoprire se sono un maschietto o una femminuccia. Intanto abbiamo avuto una bella notizia: è probabile che quando verrò al mondo avrò un “cugino gemello”: anche Massimo (il cugino di papà) e sua moglie Amanda aspettano un pargolo, quasi sicuramente una femminuccia, e dovrebbe nascere più o meno insieme a me. Inoltre non ci dimentichiamo di Davide e del suo fratellino che nascerà a gennaio! Che bello! Avrò tanti compagni di giochi!



Mamma mia quante visite e quanti controlli! Mamma sta facendo continuamente esami del sangue! Papà invece se li scampa tutti perché è donatore di sangue. Per uno dei vari esami, mamma aveva telefonato all’ospedale San Luigi di Orbassano per prenotare,e le hanno risposto di presentarsi quando voleva, facendo una leggera colazione, così il 30 ottobre, approfittando dello sciopero di categoria, papà accompagna mamma all’ospedale. Appena arriviamo con la sedia a rotelle ci fanno passare avanti, ma quando papà si presenta allo sportello con l’impegnativa del medico gli rispondono che per quell’esame bisognava prenotare! Gli addetti sono però molto comprensivi, e fanno il possibile per far passare lo stesso la mamma. Siamo già pronti col braccio da bucare, quando l’infermiera spiega a mamma come funziona l’esame: un primo prelievo a stomaco vuoto, l’assunzione di una bevanda dolcissima e un altro prelievo dopo circa un’ora. Peccato che a mamma per telefono avevano detto di fare una leggera colazione! Due fette biscottate bastano per invalidare l’esame, così ci tocca andarcene e prenotare per il 6 novembre. Sfruttiamo la giornata per andare a curiosare in un grosso centro di Fai da te e giardinaggio che ha anche tante cose per Natale. Naturalmente da qui dentro io non posso vedere, ma sento i commenti di mamma e papà. Dev’essere una cosa stupenda!



Eccoci al 6 novembre. Papà oggi è al lavoro, così mamma si fa accompagnare da nonna Rosaria. Per la serie “com’è piccolo il mondo” la sua compagna di prelievo è la moglie di un suo ex compagno di scuola. Intanto abbiamo avuto anche un’altra notizia: pare che Massimo e Amanda non avranno una femminuccia ma un maschietto… avevano visto male!



Questo che si vede dall’alto è il mio capoccione, nel controllo fatto insieme all’amniocentesi il 14 novembre. Che paura! Dopo le solite fotografie ho visto questo enorme ago che entrava attraverso la pancia di mamma e non sapevo che intenzioni aveva! Per fortuna si è accontentato di raccogliere un po’ di liquido nel quale sto galleggiando e si è ritirato. Più che ritirarsi, veramente l’ha cacciato via l’utero di mamma, che si è contratto, così anziché avere i risultati dell’esame domani mamma e papà dovranno aspettare fino al 10 dicembre. Oggi abbiamo dovuto farci accompagnare all’ospedale per l’esame perché mamma deve stare a completo riposo dopo il prelievo, e papà non può guidare perché lunedì ha fatto l’operazione per vedere meglio, e oggi è praticamente cieco come una talpa! Se andrà tutto bene quando lo vedrò per la prima volta sarà senza occhiali.


La gravidanza di mamma non procede proprio tranquilla: il 23 novembre, ho sentito che piangeva! Nella notte è mancata nonna Domenica; se n’è accorto il nonno solo la mattina. Sento piangere spesso mamma e papà, che cercano di consolarsi l’un l’altra. Nonna è già venuta a trovarmi, ora può fare tutto quello che vuole, e mi ha detto che adesso riuscirà meglio a vegliare su di me e sui miei genitori, e che non ci lascerà mai. Si è raccomandata con me perché io, con la mia nascita, li aiuti a ricordarla senza più provare dolore. Tranquilla nonnina, farò del mio meglio. Intanto lei ha fatto in modo che il giorno del funerale e del ritiro delle ceneri fossero due splendide giornate, per far capire a mamma e papà che ora lei è serena. Forza mammina e papino, appena vengo al mondo ci penserò io a distrarvi! (Detta così sembra una minaccia!)



Oggi, 10 dicembre, ho di nuovo sentito piangere mamma e papà! Ma cosa sta succedendo intorno a me? Poi ho capito che questa volta piangevano di gioia: papà, dopo quaranta minuti di tentativi trovando il numero occupato, è finalmente riuscito a sentire l’ospedale per sapere l’esito dell’amniocentesi, la visita che mamma aveva fatto quasi un mese fa. Certo l’attesa è stata lunga: un mese senza sapere se il risultato è buono o catastrofico sembra non passare più, comunque, col viva voce e il cuore che batteva a mille hanno ascoltato insieme la risposta: sono sana e sono una femminuccia! Alla notizia mamma e papà si sono abbracciati e sono scoppiati in lacrime! E che diamine! Io lo sapevo già da un bel po’, bastava chiedermelo! Sempre col viva voce hanno chiamato nonna Rosaria e nonno Filippo, nonno Giuseppe e zia Lisa per dar loro la notizia, e tutti erano felici e contenti, poi si sono attaccati ai cellulari e hanno mandato il messaggio a tutti i parenti e gli amici. Per tutto il giorno sono arrivati messaggi di auguri e congratulazioni. Ecco qui di seguito i messaggi ricevuti:

Auguri. Buona giornata da Gazmend

Siamo felicissimi per voi. Bacioni e buona giornata da Paolo e Livia


Grazie, vi avrei chiamato stasera. Baci a tutti e 3, sono davvero contenta… ciao a presto. Katia


Ehi! Ma grande! Ti volevo mandare un sms domani! Son troppo contento! Un abbraccio da zio e Omar

Non dirlo a nessuno! Ho affettato la cipolla! Un abbraccio a tutti e tre da Lucio

Sono contenta. Buon lavoro per la scelta del nome. Un bacione a voi da Marisa


Congratulazioni! Speriamo però che assomigli alla mamma! Un saluto a tutti da Andrea


Congratulazioni! Non resta che scegliere il nome. Elisa


Visto? Noi lo sapevamo! Tanti tanti auguri! Un bacio e un abbraccio forte da Valeria e Stefano

Bene, allora adesso vi tocca lavorare per decidere il nome di questa signorina. Finalmente Fabiola avrà una cuginetta con cui giocare! Un bacio da noi 3. Morena

Siamo felicissimi! Un augurio e un abbraccio a tutti e… 3 da Max

Tanti auguri dal tuo cuginetto per la vostra piccola. Un bacio da Matteo




COME MI SENTO IMPORTANTE!

Nonostante qualcuno chiedesse il nome, mamma e papà vogliono che sia io la prima a sentirlo, e non lo diranno a nessuno fino alla mia nascita.




L’11 dicembre è la volta dell’ecografia morfologica. Troviamo lo stesso medico che aveva fatto l’amniocentesi, e anche lui ci rassicura sul mio stato di salute, anche se si lamenta un po’ perché dice che le immagini non sono molto nitide a causa della pancetta di mamma. Noi la prendiamo a ridere. Anche zia Lisa ha già fatto qualche visita con questo dottore, ma lei lo odia dal profondo, e non lo sopporta.




Mamma si preoccupa un po’ perché non mi sente muovere, così per rassicurarla la sera del 14 dicembre le tiro un calcio! No, niente di doloroso, non lo faccio mica con cattiveria! Giusto un piccolo colpetto per dire “ehi, qui dentro ci sono anch’io!”
Papà ha provato a mettere la mano sulla pancia della mamma ma, come si dice, Paganini non ripete. Non posso mica mettermi a giocare al tamburo con la pancia della povera mamma! Abbi pazienza papino, mi farò sentire anche da te!



Sono giunta al mio primo Capodanno! Certo, io sono sempre qui dentro, ma da quello che sentivo deve essere una cosa divertente! Mamma e papà sono andati a casa di Lucia, dove hanno mangiato cotechino e lenticchie (portano soldi!) e un sacco di altre cose che sicuramente mi vieteranno quando sarò nata. Dopo hanno organizzato il karaoke, e li ho sentiti cantare tutti quanti insieme. Ho riconosciuto le voci di Lucia, Mauro (non zio) Marina, Donatella, Augusto, Silvia, zia Lisa, zio Mauro, il grande Davide e naturalmente mamma e papà. Qualcuno se la cavava meglio e qualcuno peggio, ma l’importante è che ci si sia divertiti. Non vedo l’ora di farlo anch’io l’anno prossimo!



Il 16 gennaio faccio la mia prima giornata di shopping! Mamma e papà mi hanno portata alle Gru, da Prenatal, per acquistare una tuta imbottita per il fratellino di Davide, che dovrebbe nascere a giorni, e già che c’erano hanno fatto un po’ di acquisti anche per me. Avevano scaricato da internet l’elenco di tutto quello che serve per i primi giorni in ospedale e si sono sbizzarriti a scegliere tutine, pigiamini, body, calzini, tutto in formato mignon apposta per me. Mignon solo nel formato, perché alla fine della fiera il tutto è costato più di 300 euro! In queste foto si vedono alcuni modelli tra i più carini… siccome io non posso ancora sfilare indossandoli li ha mostrati mamma. Vero che sono un amore?



Eccoci al 21 gennaio. Il fratellino di Davide ancora non è nato, ma la scadenza è il 24, e ormai non dovremmo più aspettare molto per conoscerlo e sapere il suo nome. Anche zia Lisa e zio Mauro, come mamma e papà, non vogliono dire il nome fino al momento della nascita!
Intanto, per farlo contento, alle 23,45 mi accorgo che papà ha una mano appoggiata sulla pancia di mamma, e faccio sentire un calcetto anche a lui! E’ la prima volta che mi sente muovere, ed è contentissimo!



Che pace, che tranquillità qui dentro! Siamo al primo di febbraio e sono comoda come un pascià. Ma… che succede? Chi ha tolto il tappo? Qui il livello sta cominciando a scendere! Ehi, aspettate, stavo facendo il bagnetto! Verso mezzanotte mamma si accorge di avere una grossa perdita, e papà la porta di corsa al pronto soccorso del Mauriziano. Diagnosi: si sono rotte le acque, e mamma sta cominciando ad avere le contrazioni. Subito mamma viene ricoverata, e dal mattino di sabato cominciano a farle una flebo per controllare le contrazioni e tenermi il più possibile dentro, in modo da poter fare delle punture che servono a far sviluppare più in fretta i miei piccoli polmoni. La flebo sembra fare effetto, anche se la mamma continua a patire il dolore ad ogni contrazione.
In ogni caso il sabato lo passiamo così: continuamente sotto controllo con la macchina che fa il tracciato, che serve per controllare il battito del mio cuoricino e le contrazioni di mamma.
Certo che qui lo spazio si è ridotto notevolmente: ora che non c’è più il liquido amniotico si sta veramente allo stretto!


Domenica 3 febbraio il medico sta valutando se tentare di tenere duro ancora altre 24 ore, ma dagli esami del sangue notano che mamma ha un’infezione, che potrebbe trasmettersi a me.
Un ultimo prelievo per controllare i globuli bianchi di mamma e, visto che il risultato non migliora, il medico decide di operare subito. In quattro e quattr’otto chiamano a casa 2 ostetriche, 2 pediatre e 3 assistenti e portano me e la mamma in sala operatoria, con papà che aspetta fuori senza sapere bene cosa succede.
Papà continua a veder entrare gente in sala operatoria, e si preoccupa sempre più.
Poi, finalmente, alle 13,24 mi fanno nascere, e dopo avermi sistemato in una piccola incubatrice mi portano in reparto. Papà mi vede per la prima volta, e gli vengono le lacrime agli occhi. Sono piccina piccina, 920 grammi per 37 cm. di lunghezza, ma nonostante l’infermiera mi stia aiutando a respirare con l’apposito palloncino, papà vede che mi muovo e vede il mio primo sbadiglio nel mondo esterno.
Dopo mi portano nel nido, e papà deve di nuovo aspettare, da un lato di avere mie notizie, e dall’altro di veder ritornare su anche la mamma, anche se comunque le infermiere lo hanno già tranquillizzato che sta bene anche lei. Mamma mia che avventura! Quando la mamma torna in reparto papà sta con lei e la coccola per farle sentire un po’ meno il male del taglio cesareo, e intanto aspettano che la pediatra vada a dar loro mie notizie. Nonostante l’attesa sembri eterna, la dottoressa arriva abbastanza presto, e spiega al papà (mamma è ancora un po’ addormentata) che sono tanto piccola, ma per il momento dimostro di reagire bene. Per il momento sono intubata, per spingere l’aria nei miei polmoni non ancora abituati a respirare, ed ho una canula nell’ombelico che serve a nutrirmi. Lasciano entrare papà un attimino a guardarmi prima di mettermi nell’incubatrice vera e propria, così può fare anche una breve ripresa con la videocamera per farmi vedere alla mamma. Le sorprese non finiscono: appena papà esce dal nido incontra zia Lisa e zio Mauro… indovinate un po’? Anche zia ha rotto le acque, anche se lei in ritardo di qualche giorno (è nel suo DNA). Verso sera poi papà torna di nuovo a trovarmi, e mi vede decisamente più attiva, vede il mio petto gonfiarsi col respiro, le mie manine e le gambine che si muovono incessantemente. E’ buffo papà vestito così: per entrare nella stanza dove sono io deve mettere il camice e i sacchetti sovrascarpe… peccato che lui abbia un piede enorme, più grande di me, e le sovrascarpe non gli entravano, così la dottoressa gli ha fatto infilare ai piedi due cuffie per la testa! Comunque mi guarda per un po’, poi mi saluta e manda un pensierino a nonna Domenica, che mi stia vicina e mi protegga. Intanto zia Lisa continua a stringere i denti per le contrazioni, preparandosi all’arrivo del nuovo cuginetto, che teoricamente avrebbe dovuto nascere prima di me.

Ed eccolo, lunedì mattina arriva anche Marco, 3,345 Kg., un colosso in confronto a me! Mamma ha la notizia in diretta perché, essendosi liberato un letto nella sua camera ieri sera, ha chiesto se potevano spostare zia Lisa con lei, e il personale del reparto le ha accontentate. Ma le gentilezze del personale non finiscono qui: visto che mamma ha un handicap alle gambe e non riesce a camminare senza l’aiuto di tutori, che ovviamente ora non riesce a indossare, vanno a “rubare” in un altro reparto un “sollevamalati”, una specie di gru con una fascia per sollevare la mamma dal letto e metterla sulla sedia a rotelle, così la portano a trovarmi. Lei fa subito la faccia tosta e chiede se mi può toccare, così le fanno lavare le mani e le aprono uno degli oblò dell’incubatrice. Che cosa strana sentire il tocco di qualcuno dopo tutto quel tempo passato a galleggiare! Mamma avvicina un dito e, nonostante sia più grosso di tutta la mia manina cerco di stringerlo: “ciao mammina, che bello averti vicina!” Nel pomeriggio anche per papà aprono lo sportellino, così può infilare una delle sue manone e mi accarezza sulla gamba. Sono contenta, e per farglielo capire comincio a sgambettare e a stiracchiarmi. Le dottoresse, pur senza sbilanciarsi troppo, sono comunque contente di me, e dicono che sono una bimba vivace. Sarà perché ogni tanto giocando stacco qualcuno dei sensori di controllo attaccati sul mio petto? In fin dei conti qui mi annoio: è così divertente staccare un sensore e vederle correre da me appena sentono l’allarme dei macchinari che controllano tutte le mie funzioni vitali! La sera papà passa di nuovo a farmi visita, e gli scappa da ridere vedendomi con il parasole sugli occhi. Dice che sembro una bagnante che prende il sole alle Hawaii! Ma io sono piccolina! Troppa luce mi da ancora fastidio, e le infermiere mi hanno coperto così gli occhietti.


Martedì 5 mamma e papà, sempre con l’aiuto delle gentilissime infermiere che aiutano mamma a passare dal letto alla sedia a rotelle, vengono entrambi a trovarmi, e questa volta non sono più intubata. I miei polmoni funzionano anche da soli, e mi basta solo più un po’ di aiuto con una piccola mascherina per l’ossigeno… piccola per voi grandi! In confronto a me è enorme, e per non farmela pesare tutta sul nasino e farmi poi assomigliare a Mike Tyson hanno attaccato il tubo su di un cappellino che mi hanno messo in testa. La sera la camera di mamma e zia è piena di gente: ormai la stanza è tutta per loro perché le altre due mamme sono andate a casa. Arriva continuamente gente, quasi tutti con due mazzi di fiori, uno azzurro e uno rosa, per zia e per mamma. Ne abbiamo ricevuti tantissimi! Alle 19,30 i parenti possono vedere i neonati attraverso un vetro (non li lasciano in mezzo a quella bolgia di persone, li fanno uscire solo dopo che tutti sono andati via), ma riescono a vedere solo Marco, perché io sono delicatina e sono in un’altra stanza più tranquilla. Per ora devono accontentarsi di vedere una mia foto che papà ha ricavato da quei pochi secondi di ripresa che mi aveva fatto domenica.



Ciao zia, ciao Marco! Mercoledì zio Mauro viene a prenderli per riportarli a casa, e mamma rimane da sola nell’enorme stanza. Per lo meno nessuno si lamenterà se di sera verranno troppi parenti a trovarla!

In mattinata mamma viene a trovarmi ben due volte, e la pediatra continua ad essere soddisfatta di me. Presto cominceranno a tirare il latte a mamma per prepararmi la pappa… ho già l’acquolina in bocca! Parlano anche di farmi uscire per qualche minuto e posarmi in braccio alla mia mamma… sì, sì, non vedo l’ora! Io sono pronta, dove devo firmare? Ah, già, dimenticavo che ancora non so scrivere… Oggi papà non è venuto, è tornato al lavoro per risparmiare più giorni di ferie per dopo, visto che tanto qui ci sono così tante persone simpatiche che si occupano di me e della mamma. Verrà a trovarmi questa sera, prima dell’orario di visita per le mamme.


Il giovedì passa tranquillo. Finalmente oggi mi hanno anche tolto le canule dal naso! Era ora! Non le sopportavo più. Veramente, l’idea dei medici era di farmi stare un po’ senza e poi rimetterle, per abituarmi piano piano a respirare da sola, ma dopo essere stata senza non ne ho più voluto saperne di lasciarmi rimettere le canule ed ho piantato un diavolo a quattro! I miei polmoni sono ok, e ce la faccio benissimo da sola. Sono indipendente io!



Si vedono gli occhietti aperti? Venerdì 8 per la prima volta papà mi vede con tutti e due gli occhi aperti e lo guardo per un po’. Certo non vedo ancora bene, ma distinguo l’ombra di un omone grande grande che mi parla e mi racconta tante cose. Mentre mamma mi prepara un po’ di pappa col tiralatte papà mi dice di tutte le persone che mi mandano i baci. Un po’ di pazienza… presto li prenderò di persona!



Che sonno! Beh, ho anche faticato tanto! Oggi, sabato 9 febbraio, ho fatto la mia prima cacchina! E’ vero che hanno dovuto stimolarmi un pochino, ma i medici dicono che è normale per una della mia età. Oggi mamma deve andare a casa, ma prima passa a salutarmi con papà e promettono che verranno tutti i giorni a trovarmi. Mentre mamma mi prepara la cena col tiralatte papà mi coccola un po’, poi diciamo insieme le preghierine, come lui faceva da piccolo con nonna Domenica. Un’ultimo pensierino proprio alla nonna, che rimanga a vegliare su di me, e poi mamma e papà, con qualche lacrimuccia, mi devono salutare. State tranquilli, qui mi vogliono tutti bene, anche se certamente non come voi due! Ci vediamo domani!


Domenica, come promesso, mamma e papà vengono a trovarmi, e Angela, un’infermiera particolarmente gentile (lo sono tutti qui dentro, ma lei un po’ di più) spiega loro come tenere le mani nell’incubatrice per farmi meglio sentire il loro calore. Naturalmente me ne accorgo, e comincio a fare un po’ di smorfiette per farlo capire loro. Con una smorfia particolare li sento ridere, e papà mi spiega che quello che ho appena fatto è un sorriso, e che devo ricordarmi i muscoli che ho usato per farlo in modo da poterlo ripetere spesso.




Rullo di tamburi, prego, perché nella pesata di lunedì 18 febbraio ho raggiunto il mio primo chilo!
Mamma e papà mi fanno tantissimi complimenti e sono felicissimi di me. Vengono a trovarmi tutti i giorni, mi portano i saluti di tutti i parenti e mi raccontano un sacco di cose, comprese le favole, per come se le ricordano. Papà ha comunque promesso che comprerà un libro di favole da leggermi per farmi passare il tempo.
Mi hanno anche raccontato che questa mattina sono arrivati i mobili per la mia cameretta, e da come me l’hanno descritta pare che sia proprio bella!
Mentre sono con me mi spiegano anche il motivo per cui sono nata: siccome loro si amano tanto tanto, c’era talmente tanto amore che serviva una terza persona con cui dividerlo, e così sono arrivata io! Eccomi, sono pronta a riceverne e a darne tantissimo!



Brrr, che freddo! Chi ha lasciato la porta aperta? Ehi, ma manca un’intera parete dell’incubatrice! Due mani mi stanno prendendo, eppure non mi sembra il momento della pulizia! Ehi! Dove mi state portando? Fermi! Rimettetemi dov’ero, al calduccio! Ma, mi stanno poggiando sul morbido… ed è anche caldo…
Ma è la mia mamma! Allora smetto di lamentarmi! Ciao mammina! Da quanto aspettavo questo momento! Per circa mezz’ora resto appoggiata al suo petto, a godermi il calore e il battito del suo cuore, mentre papà, fedele alla sua promessa, legge le favole dal libro che ha comprato. Che bello sentirli tutti e due così vicini! Anche loro sono emozionati, e si lasciano scappare qualche piccola lacrimuccia. Purtroppo non posso stare fuori troppo, e alla fine l’infermiera mi rimette nell’incubatrice. Mamma e papà dicono che mi mette sotto vetro come i più preziosi articoli di gioielleria. Prima di salutarci comunque passo ancora un po’ di tempo tra le mani di papà, che come sempre mi parla tantissimo, raccontandomi di tutto.


Ehi, era un po’ che vi aspettavo! Oggi è sabato 23 febbraio, e non vedevo l’ora che arrivassero mamma e papà per farmi prendere in braccio. Purtroppo sto facendo la pappa, e la siringa che manda il latte direttamente nel mio stomaco tramite il sondino è lenta come la quaresima (appunto), così dobbiamo aspettare che finisca. Intanto papà ne approfitta per leggermi un paio di favole, che mi piacciono tanto. Ecco, è il momento! L’infermiera mi toglie dall’incubatrice e mi poggia sul petto di mam… no, questo non è il petto di mamma! E’ meno morbido e più peloso! Mi guardo intorno per capire dove sono finita, e poi la rassicurante voce di papà, un po’ rotta dall’emozione, mi dice che oggi mi ha preso in braccio lui. Appena lo capisco mi accucciolo sul suo petto. E’ la prima volta che papà mi prende in braccio, e sul suo petto sembro ancora più piccola di quel che sono! E poi… piccola io? Ma non scherziamo! Questa mattina pesavo ben 1 chilo e 90 grammi!



E’ finalmente arrivato marzo, oggi è il primo giorno del mese. Da oggi non mi danno più nutrimento con la flebo, ma solo tramite il sondino. Però è fastidioso! Nei giorni passati ho tentato più volte di toglierlo, ma mi beccavano sempre e me lo toglievano di mano. Ma io sono furba: ieri, con complicatissime contorsioni di lingua, sono riuscita a farlo sgusciare fuori dalla mia bocca, per ben tre volte! Peccato che qua ne sappiano una più del diavolo: questa mattina l’hanno infilato nel naso! Papà dice che se voglio che me lo tolgano devo cominciare a mangiare da sola, così verso sera mi impegno un po’ di più e, davanti a mamma, mi scolo un bel biberon da 15 grammi! Che mangiata, e che fatica! Intanto arriva un’altra sorpresa: nel reparto dove era mamma è arrivata Amanda, la cugina che in teoria avrebbe dovuto partorire insieme alla mamma. Anche lei ha rotto le acque in anticipo, ed è probabile che domani o dopodomani io conosca già il mio nuovo cuginetto, che probabilmente sarà mio vicino di letto!


Come vola il tempo! Oggi è venerdi 7 marzo. Domenica scorsa, giusto un mese dopo di me, è nato Manuel, il mio nuovo cuginetto. Pesava più di 2 chili, e non è stato portato in incubatrice. I medici hanno chiesto a mamma se ha altre parenti incinte, perché ultimamente stanno lavorando solo più per noi! Col passare dei giorni miglioro, e finalmente mi hanno levato del tutto la flebo, ed ho il braccino libero. Ieri ho fatto la pappa in braccio a mamma. Erano le 17,30, mancava ancora mezz’ora al mio pasto, ma avevo fame, così mi sono fatta un po’ sentire fino a che non hanno capito che cosa volevo. Dopo mangiato ho fatto un piccolo danno… un piccolo sforzo e… mi sono riempita il pannolino! Strano: nonostante l’odore non proprio gradevole mamma e papà erano contentissimi! Che strani questi adulti!


E poi è venuta la notte, e di soppiatto sono riuscita a togliermi il sondino anche dal naso, ma questa mattina, invece di rimettermelo i dottori hanno deciso di provare a lasciarmi senza. Aah, che sollievo! Devo solo dimostrare che ce la faccio a mangiare da sola, e devo dire che ci sto mettendo un bell’impegno. Anche oggi una bella poppata in braccio a mamma e poi mi rilasso, e sento tutti ridere per le posizioni in cui mi sistemo. Beh? Io sto comoda così! Comunque papà ne approfitta per fare un fotomontaggio e farmi la mia prima foto al mare!


E’ passata un’altra settimana, e siamo arrivati al 15 di marzo. In questa settimana non sono più stata in braccio a mamma, perché domenica scorsa aveva un po’ di influenza, e i medici avevano paura che potesse attaccarmela. Così ne ha approfittato papà per coccolarmi un po’ lui. In questa settimana intanto Manuel è già tornato a casa, ma qui la compagnia non manca mai: oltre a Sofia, la mia vicina di incubatrice, giovedì sono arrivati due gemellini, e nel reparto ormai pieno le infermiere e i dottori hanno il loro bel daffare. Io faccio del mio meglio per non disturbare: faccio la brava, mangio e cresco. Sono arrivata a 1 chilo e 360 grammi!



Finalmente mamma è guarita, ed ha potuto prendermi di nuovo in braccio. Sentivo già la sua mancanza! Oggi è giovedì 20 marzo, mi mancano 10 grammi per pesare un chilo e mezzo, e per la prima volta mi hanno tirata fuori dall’incubatrice togliendomi tutti i sensori. Sono stata per due ore in braccio a mamma e per un’altra ora in braccio a papà, poi ho cominciato a far sentire la mia voce perché cominciavo ad avere fame. Beh, non si vive di sole coccole!



Auguri a tutti! Oggi è il 23 marzo, peso kg. 1,560 ed è il giorno di Pasqua.
Milva, una delle infermiere, ha appeso sulle incubatrici questi bei pulcini con i nostri nomi. Visto che carino?
Anche oggi, come ieri, mi ha cambiato il pannolino mamma, con l’aiuto di papà che mi ha presa dall’incubatrice e mi ha portata fino al fasciatolo. Beh, tutto sommato se la cavano abbastanza bene!
Oggi mamma e papà mi hanno anche portato l’ovetto che mi ha regalato il mio cuginetto Davide. Mi hanno detto che a casa ce n’è uno ancora più grosso di nonna Rosaria e nonno Filippo!




Notate niente di diverso? Sì, ho addosso la tutina!
Ieri, 27 marzo, mi hanno vestita per la prima volta e nel pomeriggio hanno spento l’incubatrice.
Oggi mi hanno finalmente liberata, e da questa notte dormirò nella culla come i bambini più grandi.
Evviva! Sono stata promossa!
Ormai nel nido siamo tutti fuori dalle incubatrici: io, Sofia (la bimba che mi ha fatto compagnia per più tempo), i gemellini Riccardo e Matteo e l’ultimo arrivato, Riccardo, che, data l’omonimia col precedente bimbo, è stato rinominato Riccardo II.
Presto ci incontreremo al parco, e non più tra queste quattro pareti!



Ciao! Sabato 29 mi hanno portata fuori dalla cameretta della terapia intensiva, ed ora sono insieme a tutti gli altri bambini. Come sono grandi! Io sono la più vecchia, ma rimango ancora la più piccola! Purtroppo Sofia è ancora in terapia intensiva, e non possiamo più fare le “giornate al parco” come prima, perché ora io, mamma e papà stiamo insieme in un’altra saletta. Domenica sera mi hanno visto nonno Filippo e nonno Giuseppe attraverso il vetro: in orario di visita tutti i pargoli vengono messi in esposizione dietro una vetrina, così ci possono guardare ma non toccare. Che simpatici i nonni: prima ancora che aprissero la tapparella erano già lì che curiosavano dalle fessure. Mi hanno messa proprio in posizione d’onore, in prima fila nel centro, e mi sono anche fatta sentire dai nonni!


Oggi è il 4 aprile, e questa mattina, alla pesa giornaliera, ho mandato l’ago della bilancia a kg. 2,070! Ma… sst… fate tutti silenzio… sento la dottoressa che sta chiamando mamma a casa. Ehi! Cos’ho fatto? Se è successa qualunque cosa NON E’ COLPA MIA! Io non c’ero, stavo facendo pipì… ma… non sta parlando male di me! Sta dicendo a mamma che oggi possono venire a prendermi e portarmi a casa! Wow! Casa… quanto me ne hanno parlato mamma e papà! Mi hanno già descritto tutto, compresa la mia cameretta, che non vedo l’ora di vedere. E così papà esce dal lavoro alle 15 e alle 16,30 sono da me. Dopo le ultime raccomandazioni del dottore e un saluto veloce alle infermiere e a Silvia, la mamma di Sofia, attraversiamo i corridoi del Mauriziano facendo il trenino: papà spinge mamma sulla sedia a rotelle, che a sua volta spinge me nella carrozzina. Poi in macchina. La strada verso casa è lunga: mamma e papà si fermano praticamente in ogni farmacia che trovano per prendere alcune medicine per me. Ed eccoci finalmente alla tanto sospirata casa! Il comitato di benvenuto è formato da nonna Rosaria, nonno Filippo, nonno Giuseppe, zia Lisa e zio Mauro, il grande Davide e il piccolo Marco. Che bello! Hanno anche riempito di palloncini colorati il portone del garage!



Beh, con questo direi che l’avventura è finita. Ora comincia quella più bella ed entusiasmante che è



LA VITA!





RINGRAZIAMENTI DAL PAPA’

Queste pagine, cominciate poco dopo la nostra scoperta di essere “incinti”, non era previsto che fossero così avventurose, ma la vita non ci permette di programmare nulla, e non sempre tutto va come dovrebbe andare. Sono state scritte interamente su dettatura di Nadia, perché naturalmente lei non sa ancora scrivere.

Non si possono omettere i ringraziamenti:

Nonna Rosaria e nonno Filippo, che hanno regalato una parte della loro sala per la cameretta di Nadia, e poi si sono anche sobbarcati la presenza dei muratori mentre noi eravamo in ospedale;

i medici e le infermiere del reparto Ostetricia dell’Ospedale Mauriziano, sempre gentili e disponibili;

i medici e le infermiere del Nido, che hanno seguito Nadia dalla nascita fino alle sue dimissioni dall’ospedale;

Angela, l’infermiera che più ci ha saputo tranquillizzare e farci affrontare nel miglior modo possibile i due mesi in ospedale;

tutto il personale ospedaliero sopra indicato, ci ha dimostrato che un buon medico o un buon infermiere non sono formati solo da scuole, università e tanto studio, ma soprattutto da tanto tanto cuore.

Un ultimo ringraziamento a nonna Domenica, la mia mamma, sicuramente diventata l’angelo custode della sua nipotina, che da lassù ha dato una mano a tutte le persone menzionate per svolgere al meglio il loro lavoro.



ZACCARIA Roberto

3 commenti:

  1. Grazie a voi per condividere tutto ciò con gli altri...Sappiate che è davvero d'aiuto .Non trovo neppure le parole...(mamma di tre bambini e zia di nipotina nata di 26 settimane)GRAZIE di cuore

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  2. Grazie per il vostro racconto emozionante, il mio cucciolo ha passato solo 10 giorni in terapia intensiva, nella sfortuna siamo stati molto fortunati e sono vicina a chi come voi ha passato tanto tempo lì col fiato sospeso!
    Un abbraccio di cuore a voi ed alla piccola Nadia! :-*

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  3. Ho visto il video in youtube, e poi sono venuta qui per leggere la storia.
    Siete una famiglia stupenda.
    Avete scritto una storia meravigliosa, e avrete ancora tante tante cose belle da raccontare visto quanto amore riuscite a trasmettere.
    Spero di poter provare emozioni del genere e vivere una storia così, fra qualche anno.
    Vi mando un mega abbraccio e vi auguro tutta la felicità possibile.
    <3

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