










L’11 ottobre siamo di nuovo dal dottor Perrini, il medico di mamma, ma questa volta non stampa nessuna foto. In compenso però sul monitor mamma e papà hanno potuto vedermi mentre muovevo la manina per fare ciao ciao e salutare il mondo fuori che mi guardava in TV! Il dottore ha provato anche a far sentire il battito del mio cuoricino, ma è riuscito a captarlo solo lui che ha l’orecchio allenato, mentre mamma e papà credono di aver sentito qualcosa ma non ne sono tanto sicuri. Dice comunque il dottore che alla prossima visita si dovrebbe riuscire a sentire il cuore e forse anche a scoprire se sono un maschietto o una femminuccia. Intanto abbiamo avuto una bella notizia: è probabile che quando verrò al mondo avrò un “cugino gemello”: anche Massimo (il cugino di papà) e sua moglie Amanda aspettano un pargolo, quasi sicuramente una femminuccia, e dovrebbe nascere più o meno insieme a me. Inoltre non ci dimentichiamo di Davide e del suo fratellino che nascerà a gennaio! Che bello! Avrò tanti compagni di giochi!
Mamma mia quante visite e quanti controlli! Mamma sta facendo continuamente esami del sangue! Papà invece se li scampa tutti perché è donatore di sangue. Per uno dei vari esami, mamma aveva telefonato all’ospedale San Luigi di Orbassano per prenotare,e le hanno risposto di presentarsi quando voleva, facendo una leggera colazione, così il 30 ottobre, approfittando dello sciopero di categoria, papà accompagna mamma all’ospedale. Appena arriviamo con la sedia a rotelle ci fanno passare avanti, ma quando papà si presenta allo sportello con l’impegnativa del medico gli rispondono che per quell’esame bisognava prenotare! Gli addetti sono però molto comprensivi, e fanno il possibile per far passare lo stesso la mamma. Siamo già pronti col braccio da bucare, quando l’infermiera spiega a mamma come funziona l’esame: un primo prelievo a stomaco vuoto, l’assunzione di una bevanda dolcissima e un altro prelievo dopo circa un’ora. Peccato che a mamma per telefono avevano detto di fare una leggera colazione! Due fette biscottate bastano per invalidare l’esame, così ci tocca andarcene e prenotare per il 6 novembre. Sfruttiamo la giornata per andare a curiosare in un grosso centro di Fai da te e giardinaggio che ha anche tante cose per Natale. Naturalmente da qui dentro io non posso vedere, ma sento i commenti di mamma e papà. Dev’essere una cosa stupenda!
Eccoci al 6 novembre. Papà oggi è al lavoro, così mamma si fa accompagnare da nonna Rosaria. Per la serie “com’è piccolo il mondo” la sua compagna di prelievo è la moglie di un suo ex compagno di scuola. Intanto abbiamo avuto anche un’altra notizia: pare che Massimo e Amanda non avranno una femminuccia ma un maschietto… avevano visto male!



Auguri. Buona giornata da Gazmend
Siamo felicissimi per voi. Bacioni e buona giornata da Paolo e Livia
Grazie, vi avrei chiamato stasera. Baci a tutti e 3, sono davvero contenta… ciao a presto. Katia
Ehi! Ma grande! Ti volevo mandare un sms domani! Son troppo contento! Un abbraccio da zio e Omar
Non dirlo a nessuno! Ho affettato la cipolla! Un abbraccio a tutti e tre da Lucio
Sono contenta. Buon lavoro per la scelta del nome. Un bacione a voi da Marisa
Congratulazioni! Speriamo però che assomigli alla mamma! Un saluto a tutti da Andrea
Congratulazioni! Non resta che scegliere il nome. Elisa
Visto? Noi lo sapevamo! Tanti tanti auguri! Un bacio e un abbraccio forte da Valeria e Stefano
Bene, allora adesso vi tocca lavorare per decidere il nome di questa signorina. Finalmente Fabiola avrà una cuginetta con cui giocare! Un bacio da noi 3. Morena
Siamo felicissimi! Un augurio e un abbraccio a tutti e… 3 da Max
Tanti auguri dal tuo cuginetto per la vostra piccola. Un bacio da Matteo
COME MI SENTO IMPORTANTE!
Nonostante qualcuno chiedesse il nome, mamma e papà vogliono che sia io la prima a sentirlo, e non lo diranno a nessuno fino alla mia nascita.
L’11 dicembre è la volta dell’ecografia morfologica. Troviamo lo stesso medico che aveva fatto l’amniocentesi, e anche lui ci rassicura sul mio stato di salute, anche se si lamenta un po’ perché dice che le immagini non sono molto nitide a causa della pancetta di mamma. Noi la prendiamo a ridere. Anche zia Lisa ha già fatto qualche visita con questo dottore, ma lei lo odia dal profondo, e non lo sopporta.
Mamma si preoccupa un po’ perché non mi sente muovere, così per rassicurarla la sera del 14 dicembre le tiro un calcio! No, niente di doloroso, non lo faccio mica con cattiveria! Giusto un piccolo colpetto per dire “ehi, qui dentro ci sono anch’io!” Papà ha provato a mettere la mano sulla pancia della mamma ma, come si dice, Paganini non ripete. Non posso mica mettermi a giocare al tamburo con la pancia della povera mamma! Abbi pazienza papino, mi farò sentire anche da te!
Sono giunta al mio primo Capodanno! Certo, io sono sempre qui dentro, ma da quello che sentivo deve essere una cosa divertente! Mamma e papà sono andati a casa di Lucia, dove hanno mangiato cotechino e lenticchie (portano soldi!) e un sacco di altre cose che sicuramente mi vieteranno quando sarò nata. Dopo hanno organizzato il karaoke, e li ho sentiti cantare tutti quanti insieme. Ho riconosciuto le voci di Lucia, Mauro (non zio) Marina, Donatella, Augusto, Silvia, zia Lisa, zio Mauro, il grande Davide e naturalmente mamma e papà. Qualcuno se la cavava meglio e qualcuno peggio, ma l’importante è che ci si sia divertiti. Non vedo l’ora di farlo anch’io l’anno prossimo!


Eccoci al 21 gennaio. Il fratellino di Davide ancora non è nato, ma la scadenza è il 24, e ormai non dovremmo più aspettare molto per conoscerlo e sapere il suo nome. Anche zia Lisa e zio Mauro, come mamma e papà, non vogliono dire il nome fino al momento della nascita!
Intanto, per farlo contento, alle 23,45 mi accorgo che papà ha una mano appoggiata sulla pancia di mamma, e faccio sentire un calcetto anche a lui! E’ la prima volta che mi sente muovere, ed è contentissimo!
Che pace, che tranquillità qui dentro! Siamo al primo di febbraio e sono comoda come un pascià. Ma… che succede? Chi ha tolto il tappo? Qui il livello sta cominciando a scendere! Ehi, aspettate, stavo facendo il bagnetto! Verso mezzanotte mamma si accorge di avere una grossa perdita, e papà la porta di corsa al pronto soccorso del Mauriziano. Diagnosi: si sono rotte le acque, e mamma sta cominciando ad avere le contrazioni. Subito mamma viene ricoverata, e dal mattino di sabato cominciano a farle una flebo per controllare le contrazioni e tenermi il più possibile dentro, in modo da poter fare delle punture che servono a far sviluppare più in fretta i miei piccoli polmoni. La flebo sembra fare effetto, anche se la mamma continua a patire il dolore ad ogni contrazione.
In ogni caso il sabato lo passiamo così: continuamente sotto controllo con la macchina che fa il tracciato, che serve per controllare il battito del mio cuoricino e le contrazioni di mamma.
Certo che qui lo spazio si è ridotto notevolmente: ora che non c’è più il liquido amniotico si sta veramente allo stretto!
Domenica 3 febbraio il medico sta valutando se tentare di tenere duro ancora altre 24 ore, ma dagli esami del sangue notano che mamma ha un’infezione, che potrebbe trasmettersi a me.
Un ultimo prelievo per controllare i globuli bianchi di mamma e, visto che il risultato non migliora, il medico decide di operare subito. In quattro e quattr’otto chiamano a casa 2 ostetriche, 2 pediatre e 3 assistenti e portano me e la mamma in sala operatoria, con papà che aspetta fuori senza sapere bene cosa succede.
Papà continua a veder entrare gente in sala operatoria, e si preoccupa sempre più.
Poi, finalmente, alle 13,24 mi fanno nascere, e dopo avermi sistemato in una piccola incubatrice mi portano in reparto. Papà mi vede per la prima volta, e gli vengono le lacrime agli occhi. Sono piccina piccina, 920 grammi per 37 cm. di lunghezza, ma nonostante l’infermiera mi stia aiutando a respirare con l’apposito palloncino, papà vede che mi muovo e vede il mio primo sbadiglio nel mondo esterno.


Ed eccolo, lunedì mattina arriva anche Marco, 3,345 Kg., un colosso in confronto a me! Mamma ha la notizia in diretta perché, essendosi liberato un letto nella sua camera ieri sera, ha chiesto se potevano spostare zia Lisa con lei, e il personale del reparto le ha accontentate. Ma le gentilezze del personale non finiscono qui: visto che mamma ha un handicap alle gambe e non riesce a camminare senza l’aiuto di tutori, che ovviamente ora non riesce a indossare, vanno a “rubare” in un altro reparto un “sollevamalati”, una specie di gru con una fascia per sollevare la mamma dal letto e metterla sulla sedia a rotelle, così la portano a trovarmi. Lei fa subito la faccia tosta e chiede se mi può toccare, così le fanno lavare le mani e le aprono uno degli oblò dell’incubatrice. Che cosa strana sentire il tocco di qualcuno dopo tutto quel tempo passato a galleggiare! Mamma avvicina un dito e, nonostante sia più grosso di tutta la mia manina cerco di stringerlo: “ciao mammina, che bello averti vicina!” Nel pomeriggio anche per papà aprono lo sportellino, così può infilare una delle sue manone e mi accarezza sulla gamba. Sono contenta, e per farglielo capire comincio a sgambettare e a stiracchiarmi. Le dottoresse, pur senza sbilanciarsi troppo, sono comunque contente di me, e dicono che sono una bimba vivace. Sarà perché ogni tanto giocando stacco qualcuno dei sensori di controllo attaccati sul mio petto? In fin dei conti qui mi annoio: è così divertente staccare un sensore e vederle correre da me appena sentono l’allarme dei macchinari che controllano tutte le mie funzioni vitali! La sera papà passa di nuovo a farmi visita, e gli scappa da ridere vedendomi con il parasole sugli occhi. Dice che sembro una bagnante che prende il sole alle Hawaii! Ma io sono piccolina! Troppa luce mi da ancora fastidio, e le infermiere mi hanno coperto così gli occhietti.

Ciao zia, ciao Marco! Mercoledì zio Mauro viene a prenderli per riportarli a casa, e mamma rimane da sola nell’enorme stanza. Per lo meno nessuno si lamenterà se di sera verranno troppi parenti a trovarla!







Rullo di tamburi, prego, perché nella pesata di lunedì 18 febbraio ho raggiunto il mio primo chilo!
Mamma e papà mi fanno tantissimi complimenti e sono felicissimi di me. Vengono a trovarmi tutti i giorni, mi portano i saluti di tutti i parenti e mi raccontano un sacco di cose, comprese le favole, per come se le ricordano. Papà ha comunque promesso che comprerà un libro di favole da leggermi per farmi passare il tempo.
Mi hanno anche raccontato che questa mattina sono arrivati i mobili per la mia cameretta, e da come me l’hanno descritta pare che sia proprio bella!
Mentre sono con me mi spiegano anche il motivo per cui sono nata: siccome loro si amano tanto tanto, c’era talmente tanto amore che serviva una terza persona con cui dividerlo, e così sono arrivata io! Eccomi, sono pronta a riceverne e a darne tantissimo!
Brrr, che freddo! Chi ha lasciato la porta aperta? Ehi, ma manca un’intera parete dell’incubatrice! Due mani mi stanno prendendo, eppure non mi sembra il momento della pulizia! Ehi! Dove mi state portando? Fermi! Rimettetemi dov’ero, al calduccio! Ma, mi stanno poggiando sul morbido… ed è anche caldo…




E’ finalmente arrivato marzo, oggi è il primo giorno del mese.






Milva, una delle infermiere, ha appeso sulle incubatrici questi bei pulcini con i nostri nomi. Visto che carino?
Anche oggi, come ieri, mi ha cambiato il pannolino mamma, con l’aiuto di papà che mi ha presa dall’incubatrice e mi ha portata fino al fasciatolo. Beh, tutto sommato se la cavano abbastanza bene!
Oggi mamma e papà mi hanno anche portato l’ovetto che mi ha regalato il mio cuginetto Davide. Mi hanno detto che a casa ce n’è uno ancora più grosso di nonna Rosaria e nonno Filippo!


Ieri, 27 marzo, mi hanno vestita per la prima volta e nel pomeriggio hanno spento l’incubatrice.
Oggi mi hanno finalmente liberata, e da questa notte dormirò nella culla come i bambini più grandi.
Evviva! Sono stata promossa!
Ormai nel nido siamo tutti fuori dalle incubatrici: io, Sofia (la bimba che mi ha fatto compagnia per più tempo), i gemellini Riccardo e Matteo e l’ultimo arrivato, Riccardo, che, data l’omonimia col precedente bimbo, è stato rinominato Riccardo II.
Presto ci incontreremo al parco, e non più tra queste quattro pareti!



Beh, con questo direi che l’avventura è finita. Ora comincia quella più bella ed entusiasmante che è
LA VITA!

RINGRAZIAMENTI DAL PAPA’
Queste pagine, cominciate poco dopo la nostra scoperta di essere “incinti”, non era previsto che fossero così avventurose, ma la vita non ci permette di programmare nulla, e non sempre tutto va come dovrebbe andare. Sono state scritte interamente su dettatura di Nadia, perché naturalmente lei non sa ancora scrivere.
Non si possono omettere i ringraziamenti:
Nonna Rosaria e nonno Filippo, che hanno regalato una parte della loro sala per la cameretta di Nadia, e poi si sono anche sobbarcati la presenza dei muratori mentre noi eravamo in ospedale;
i medici e le infermiere del reparto Ostetricia dell’Ospedale Mauriziano, sempre gentili e disponibili;
i medici e le infermiere del Nido, che hanno seguito Nadia dalla nascita fino alle sue dimissioni dall’ospedale;
Angela, l’infermiera che più ci ha saputo tranquillizzare e farci affrontare nel miglior modo possibile i due mesi in ospedale;
tutto il personale ospedaliero sopra indicato, ci ha dimostrato che un buon medico o un buon infermiere non sono formati solo da scuole, università e tanto studio, ma soprattutto da tanto tanto cuore.
Un ultimo ringraziamento a nonna Domenica, la mia mamma, sicuramente diventata l’angelo custode della sua nipotina, che da lassù ha dato una mano a tutte le persone menzionate per svolgere al meglio il loro lavoro.
ZACCARIA Roberto